Nota del Vescovo e del Consiglio pastorale diocesano: "Rispondiamo alla paura con la fraternità"

16/01/2019

Il vescovo, mons. Livio Corazza e il Consiglio pastorale diocesano: “Rispondiamo alla paura con la fraternità” (16 gennaio 2019)


I membri del Consiglio pastorale diocesi di Forlì-Bertinoro, che dedica questo anno

pastorale al tema della fraternità, nella seduta del 16 gennaio 2019, sotto la

presidenza del vescovo, mons. Livio Corazza, ritengono necessario esprimere

profonda preoccupazione e disagio per l’acuirsi di toni e atteggiamenti discriminatori

e intolleranti nei rapporti interpersonali e sociali, che inquinano le relazioni in tante

parti del mondo e anche nelle nostre popolazioni.

La preoccupazione riguarda il dilagante individualismo egoista, l'esclusione e

l'emarginazione di ogni diversità, gli slogan urlati e violenti che ostacolano la ricerca

di soluzioni condivise e ragionevoli per una società inclusiva e solidale.

In questo contesto, Papa Francesco ha ribadito nel suo messaggio per la Giornata

della pace 2019: “Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i

migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza. Va invece ribadito che la

pace si basa sul rispetto di ogni persona, qualunque sia la sua storia, sul rispetto del

diritto e del bene comune, del creato che ci è stato affidato e della ricchezza morale

trasmessa dalle generazioni passate”.

I cristiani hanno una visione ben precisa dell'umanità e del mondo e cioè, come ha

ricordato il Papa nel messaggio Urbi et Orbi il giorno di Natale, che “Dio è Padre

buono e noi siamo tutti fratelli.... Con la sua incarnazione, il Figlio di Dio ci indica

che la salvezza passa per l'amore, l'accoglienza, il rispetto per questa nostra povera

umanità che tutti condividiamo in una grande varietà di etnie, di lingue di culture...

ma tutti fratelli in umanità!”.

La storia ce lo insegna: l'esclusione dei profughi a prescindere, lo scarto dei poveri, il

disprezzo dei deboli, i muri innalzati per un distorto concetto di sicurezza sono il

germe che avvelena un'intera società e la rende disumana, senza andare alla radice

delle cause che hanno generato ingiustizie e diseguaglianza nella distribuzione delle

ricchezze.

La dignità della persona va sempre riconosciuta e rispettata come ricchezza nativa e

inalienabile di ciascuno e questo è garanzia indispensabile per un autentico bene

comune. Negare la dignità umana a qualcuno è sempre l'inizio di una catena di

sopraffazioni che minano alle fondamenta ogni vera democrazia e la serena

convivenza sociale.

Il Consiglio pastorale diocesano, insieme con il Vescovo, fa appello a tutte le

comunità cristiane, agli uomini e alle donne di buona volontà, perché non

vengano meno nel testimoniare e nell'educare a riconoscere il Signore Gesù

presente in ogni fratello, soprattutto nei più deboli; nel vigilare perché ogni

persona sia salvaguardata nei suoi diritti e responsabilizzata riguardo ai doveri;

nel promuovere un'accoglienza generosa e prudente che punti allo sviluppo della

persona nella sua totalità; nel curare relazioni costruttive e di prossimità vera

con tutti.

Senza dimenticare che, per credenti e non credenti, la Costituzione italiana è il

fondamento della nostra convivenza civile libera e responsabile; disattenderla

significa mettere in pericolo il futuro della nostra Italia.

Ci auguriamo che in un sussulto di umanità ritrovata ogni persona e soprattutto ogni

cristiano riconosca nell'altro, in ogni altro, un fratello da amare in Cristo Gesù.

+Livio Corazza e il Consiglio pastorale diocesano