Omelia alla festa di Santa Barbara 2019

04/12/2019

Omelia alla festa di Santa Barbara (4 dicembre 2019)


Siamo qui riuniti per celebrare la festa della vostra venerata patrona, santa Barbara.

Chi era santa Barbara? Non sappiamo molto della sua vita, ma desidero sottolineare tre cose che sono in sintonia con la festa di oggi.

Barbara nacque a Nicomedia (a pochi chilometri dall’attuale Istanbul) nel 273. Si distinse per l'impegno nello studio e per la riservatezza, qualità che le giovarono la qualifica di «barbara», cioè straniera, non romana. A 14 anni circa, Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre Dioscoro, collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo. La conversione alla fede cristiana di Barbara provocò l'ira del padre. La ragazza scappò e si rifugiò in un bosco. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano. Durante il processo, che iniziò il 2 dicembre 290, Barbara difese il proprio credo ed esortò il padre Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture. Il 4 dicembre, infine, fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine. La tradizione invoca Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa. I suoi resti si trovano nella cattedrale di Rieti. (Avvenire)

1.Preparazione.Dalla lettura agiografica appena ascoltata, santa Barbara emerge come una donna riservata e dedita allo studio e coraggiosa nel difendere la propria fede.

Proprio queste sue caratteristiche descrivono bene anche il prezioso compito che voi siete chiamati a svolgere nelle nostre città, cari vigili del fuoco. Anche il vostro lavoro, infatti, vive nel silenzio e nella riservatezza, nello studio continuo delle situazioni di pericolo a cui, talvolta, i comuni cittadini non badano. Fondamentale importanza ha, nella vostra missione, l’addestramento. Spesso ci si accorge della preziosità della vostra presenza solo nelle occasioni eccezionali nelle quali, grazie al vostro lavoro, tanti uomini e donne vengono aiutati nelle situazioni di emergenza.

Quando uscite dalla caserma non sapete cosa troverete di preciso, mettete in gioco la vostra vita e la vostra professionalità. Come non lo sapevano i vigili di Alessandria che, un mese fa, sono stati chiamati per spegnere un incendio in una cascina a Quargnento, nell’Alessandrino. E hanno trovato la morte a causa di una situazione del tutto imprevedibile, come quella di chi ha escogitato una trappola mortale. Vogliamo oggi ricordare le vittime: Matteo Gastaldo, 47 anni, Marco Triches 38 e Antonio Candido 32 anni. Altri due pompieri sono rimasti feriti insieme con un carabiniere.

2.Coraggio.Anche a voi, come è accaduto alla vostra patrona, è chiesto il coraggio di esporre la vostra vita in difesa dell’uomo.

Santa Barbara lo ha fatto mantenendo vivo il fuoco della fede in Cristo.

Nel vangelo abbiamo letto: “Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà”.

Una vita vissuta egoisticamente si rivela in ultima analisi sempre insoddisfatta (più si ha e più si vuole avere) e dunque vuota, priva di significato e comunque destinata alla morte, che cancella tutto quello che si è guadagnato in terra; ed è persa anche in senso spirituale, perché, vivendo al contrario di Cristo, si è perso il Paradiso. Ci vuole coraggio a donarsi e spendersi per gli altri!

3.PerseveranzaMa la parola di Dio non è incatenata!

È assai interessante anche l’ultima lettera che Paolo, ormai prossimo al martirio, scrive dalla prigionia al suo discepolo prediletto Timoteo. Il suo corpo è in catene nelle carceri romane, ma la Parola di Dio non è incatenata e circola liberamente anche nell’oscurità del carcere, oltrepassando le porte di ferro e le spesse mura. La Parola di Dio è sempre libera di correre per le vie del mondo, se i cristiani sanno renderla evidente con la loro vita e la loro dedizione alla causa di Cristo, facendosi ovunque messaggeri di verità e di pace. E Dio semina la sua Parola ogni giorno, con perseveranza. E con perseveranza santa Barbara ha testimoniato la sua fede.

Il mio desiderio per ciascuno di voi è che, attraverso il vostro lavoro, attraverso la vostra donazione al bene della città e degli uomini, possiate fare esperienza dell’amore perseverante del Signore e che solo Lui è in grado di illuminare le vostre fatiche, i vostri successi e anche le delusioni e fragilità che talvolta sperimentate di fronte alle difficoltà.

Abbiamo ascoltato all’inizio della Messa: “Dio onnipotente ed eterno, che scegli le creature miti e deboli per confondere le potenze del mondo, concedi a noi, che celebriamo la nascita al cielo di santa Barbara, vergine e martire, di imitare la sua eroica costanza nella fede.”

Santa Barbara, protettrice dei vigili del fuoco, vi accompagni e vi protegga dal male. Infonda in voi la forza di superare le difficoltà.