Omelia del Vescovo nella Messa di suffragio per Benedetto XVI

09/01/2023

Sabato 7 gennaio 2023
1 Gv 3,22-4,6 - Matteo 4, 12-17.23-25


Cari fratelli e sorelle, siamo qui a pregare in suffragio per papa emerito Benedetto XVI, in comunione con tutta la chiesa universale.
Ringraziamo il Signore innanzitutto per avercelo donato. Papa Benedetto, per tutta la sua vita, ha servito la chiesa con amore, passione, competenza e fedeltà. In modo esemplare. Per tutto questo lodiamo e ringraziamo il Signore. Nella sua misericordia, il Signore accolga il nostro carissimo papa nel suo Regno di luce e di pace.

Amore di Dio
Viene sottolineata da tutti, non soltanto in questi giorni, la grande competenza e la profondità teologica di papa Benedetto. Mi hanno colpito le ultime sue parole che i presenti hanno riferito: Sì, ti amo Signore! Idealmente intendeva rispondere alla stessa domanda che Gesù ha rivolto a Pietro sulle sponde del lago di Tiberiade: mi ami, tu Pietro? Papa Benedetto, nel suo essere stato successore di Pietro, e per tutta la sua lunga vita, ha risposto di sì! Ha messo l’amore per Gesù al centro dei suoi desideri.
Abbiamo ascoltato la prima lettura tratta dalla prima lettera di san Giovanni, la quale, alcuni versetti dopo, continua così:
“Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui” (1Gv 4,16). Sono le prime parole della prima enciclica di papa Benedetto, da cui riprende il titolo in latino: “Deus Caritas est”. E continua papa Benedetto: “Queste parole esprimo con singolare chiarezza il centro della fede cristiana: l’immagine cristiana di Dio e anche la conseguente immagine dell’uomo e del suo cammino.” (DCE, 1)
Tutta la sua ricerca teologica, la sua fede personale e il suo profondo legame con Gesù si fondavano a partire da queste tre parole: Deus Caritas est!  Una conoscenza non teorica ma piena di amore e condivisone.
Ricerca di Dio non è speculazione ma lasciarsi pervadere dal suo amore. La fede cristiana è fede nell’amore di Dio.

Mi ha colpito in questi giorni la lettura del suo testamento spirituale, il suo appello accorato e rivolto a tutti noi:
Rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere!
E in particolare, mi ha colpito anche il passaggio di una sua lettera del febbraio scorso: “Ben presto mi troverò di fronte al giudice ultimo della mia vita. Anche se nel guardare indietro alla mia lunga vita posso avere tanto motivo di spavento e paura, sono comunque con l’animo lieto perché confido fermamente che il Signore non è solo il giudice giusto, ma al contempo l’amico e il fratello che ha già patito egli stesso le mie insufficienze e perciò, in quanto giudice, è al contempo mio avvocato (Paraclito). In vista dell’ora del giudizio mi diviene così chiara la grazia dell’essere cristiano. L’essere cristiano mi dona la conoscenza, di più, l’amicizia con il giudice della mia vita e mi consente di attraversare con fiducia la porta oscura della morte“.

Papa Benedetto, come ciascuno di noi, ha incontrato al termine della sua vita un giudice che è nel contempo amico. Il timore per l’incontro definitivo non oscura la gioia dell’incontro. Come la responsabilità e, talvolta, la fatica di essere cristiano, non offusca la gioia di essere amici di Gesù, il volto vero di Dio, ragione e scopo della nostra vita.
È bello, fratelli e sorelle, essere cristiani! Perché è buono e bello il Dio in cui crediamo! Esigente, prima di tutto con sé stesso.
Papa Benedetto non si stancava mai di conoscerlo e di farlo conoscere, di ricercare le verità delle fede, fino all’ultimo. Amava la Chiesa perché è il corpo di Cristo.

Amore della Chiesa
Papa Benedetto, per tutta la sua vita, ha incoraggiato la Chiesa perché si rimettesse in cammino, portando con sé l’essenziale, e cioè il vangelo e la comunione dei fratelli. L’ignoranza della fede oscura e impedisce la felicità.
Conoscere la verità di Dio e il suo vangelo e vivere la fede nella comunione e nella carità
Un duplice cammino che avviene interiormente e verso gli altri, in comunione con la comunità.

La stella della sua vita era lo Spirito di Dio.
Abbiamo appena celebrato la solennità dell’Epifania. Come i magi, papa Benedetto è stato un cercatore di Dio. Anche lui si è lasciato guidare dallo Spirito. E lui, che era di carattere schivo, ha saputo prendere decisioni coraggiose.
Coraggioso perché umile. Quando durante il primo discorso da papa affermò di essere un umile operario nella vigna del Signore, lo confesso, non ci credetti molto. Pensavo ad un modo per schermirsi.
Ma nella scelta di dimettersi ha dimostrato di essere veramente umile. Ci ha dato una forte lezione. Il servizio petrino era un servizio per davvero.
Quando ha ritenuto di non essere più in grado, lo ha lasciato al suo successore. Dimostrando fiducia in Dio e nella chiesa. Dio continua ancora ad agire anche oggi.

La fede in Dio e l’amore per la chiesa punto di partenza per l’annuncio cristiano.

Nel vangelo di oggi, Gesù si mette in cammino e da Nazaret passa a Cafarnao. Nella Galilea delle genti. Cittadina cosmopolita, terra di confine e di incontro fra diversi mondi e diverse lingue. Luogo dove ha iniziato il suo ministero.

E le prime parole sono note e sempre attuali: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Non solo la sua Parola ma anche la condizione disperata dell’umanità di allora, e di quella di oggi, invoca la necessità di cambiare stile di vita, se non vogliamo definitivamente compromettere la vita su questa terra.

Ma il ministero di Gesù non è fatto solo di parole. “Gesù – dice il vangelo - percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno”, ma anche “guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo”. Guariva i malati e tutti coloro che erano tormentati da malattie e dolori.
Il vangelo va creduto, vissuto e annunciato al mondo.

Cari fratelli e sorelle, l’avventura umana di papa Benedetto si è conclusa, avendo fatto proprie le parole di san Paolo: Ho terminato la corsa, ho conservato la fede!

Con tutta la chiesa preghiamo Dio Padre e amico, che lo accolga nel suo Paradiso.
Lo affidiamo a Maria, Madre di Dio e nostra Protettrice invocata come Madonna del Fuoco.
La nostra avventura di cristiani, anche con il suo esempio e la sua intercessione, continua, in questo tempo segnato da incognite e minacce, ma sempre abitato dalla Grazia e dalla Misericordia di Dio. Il prodigioso duello continua, ma la vittoria della Luce è vicina.