Omelia nella festa di San Giuseppe 2021

21/03/2021

Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.

È Quaresima, e che Quaresima quella di quest’anno! Da sempre, questo tempo di quaranta giorni è un tempo di scelte e decisioni. Per la verità, siamo già verso la fine del tempo di quaresima ma pienamente nel cuore di questa occasione, nel mezzo del prendere una personale decisione su Dio.

Anzi, innanzitutto è una decisione di Dio. È Lui, infatti, che prende l’iniziativa: Io sarò il vostro Dio.

Geremia propone un superamento dell’Alleanza con Dio, di quella prima Alleanza di Dio con il popolo di Israele, e propone al popolo una nuova Alleanza con il Signore. Ma anch’essa è sempre una iniziativa di Dio, come avvenuto in precedenza con Mosè sul monte Sinai e come avverrà in seguito con Gesù, alleanza anticipata da Geremia.

Oggi, proprio oggi, in questi tempi, siamo tutti chiamati a rinnovare la nostra Alleanza con Dio.

L’Alleanza è come un matrimonio: siamo perciò chiamati a rispondere alla proposta di matrimonio che Dio ci fa.

Una proposta con due precise caratteristiche. La prima è che non si tratta di un contratto esteriore ma un progetto che prende e coinvolge tutta la persona: Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore.

E, poi, ed ecco la seconda caratteristica, come avviene nel Matrimonio, è una proposta per sempre.

Lasciamoci interrogare da questa proposta e chiediamoci: siamo disposti a rinnovare questo patto d’amore con tutto il nostro cuore, la nostra mente, la nostra vita? La quaresima è da vivere come un secondo viaggio di nozze: Dio rinnova il suo patto con noi, e noi con Lui. Dopo quello con Mosè.

Le anticipazioni di Geremia le ritroviamo realizzate e proposte da Gesù.

Nel vangelo, Gesù manifesta il suo amore per il popolo.

E lo scopriamo anche attraverso un episodio significativo. Alcuni stranieri, simpatizzanti della religione ebraica, incrociando Filippo, che conosce il greco, fanno a lui una richiesta e dicono: vogliamo vedere Gesù!

Non chiedono solo una semplice udienza, chiedono di incontrarlo. E con Andrea, Filippo va’ dirlo a Gesù. Ma perché queste persone vogliono vedere Gesù? per curiosità? Vogliono conoscere una persona famosa? Cercano fatti sbalorditivi?

E Gesù, prima ancora che arrivino i greci, rivolge ai due Apostoli il discorso dei se. Se il chicco di grano muore, produce molto frutto. Se uno mi vuole servire, mi segua. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Sono espressioni dalle quali si comprende la volontà di Gesù di amare e donare la propria vita per l’umanità, seguendo in questo la volontà del Padre.

E il Padre lo riconosce: L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!

Un tuono, disse la gente. La voce di Dio, risponde Gesù. Un giudizio sul mondo, che faccia capire da che parte sta Dio. E Gesù è il volto di Dio, in particolare nella sua scelta d’amore estrema. Quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me.

Eravamo partiti dalla richiesta di alcuni stranieri: vogliamo vedere Gesù. È anche la nostra richiesta, il nostro desiderio? E pensiamo di conoscerlo?

Senza domande, non ci sono risposte che tengono.

Cosa cerchiamo in Gesù, se lo cerchiamo? Cerchiamo miracoli, segni o cerchiamo in Gesù il volto di Dio?

Gesù dimostra il suo amore per noi, amandoci fino in fondo. Donando la sua vita. Ma se Dio ci ama, siamo disposti anche noi ad amarlo così, fino in fondo?

Domande sempre nuove e sempre attuali, tanto più in queste circostanze.

La decisione di Dio è fatta e presa, ora spetta a noi rispondere. Lui è il nostro Dio, noi siamo disposti ad essere il suo popolo?

E che idea di Dio abbiamo in testa?

Lo vediamo anche in questi tempi. Ci sono sì coloro che credono in Dio, ma assomiglia al Dio dei Greci, che cercano segni spettacolari. Ci sono anche coloro che non credono, che dunque non si aspettano niente da Dio. E poi c’è il Dio di Gesù Cristo, il Dio del chicco di grano che muore per dare la vita; che propone la croce, che dona la sua vita, fino in fondo. Dio è nell’amore di chi si dona, ma non è nella morte, nemica di Dio.

Ecco lo scopo della Quaresima. Siamo disposti a seguire Gesù sulla via della croce? Crediamo in questo Dio, che invece di liberarci dai problemi, muore sulla croce? Gesù muore per amore: tu sei disposto a fare altrettanto?

Nella canzone Io sì Laura Pausini canta Nessuno ti vede, io sì.

E la applica al mio rapporto con Dio.

Nessuno ti vede, o Dio, io sì. Ti vedo nell’amore che ci circonda. Come te, anch’io dico: sto qui.

Uno che ha visto Dio dove altri non lo hanno visto è stato san Giuseppe. E non ha visto Dio in eventi sbalorditivi, ma nel bambino nato da Maria.

Era un seme di umanità nuova. E si è messo a servirlo.

Non era di certo il Dio che Giuseppe si immaginava quando andava in pellegrinaggio a Gerusalemme. E non è nemmeno il Dio nel quale molti pensano di credere o non credere (tanti, infatti, credono in un Dio che non esiste se non nella loro fantasia, ma non è il Dio di Gesù Cristo). Dio è il chicco di grano, che è venuto per concludere una nuova alleanza con noi. Io sono il vostro Dio e voi volete essere il mio popolo?

Non importa quanti sono coloro che credono in questo Dio. Al tempo della sua nascita, erano in due: Maria e Giuseppe. Avevano in braccio il Figlio di Dio. E mentre i sacerdoti entravano nel tempio per incensare Dio nel santo dei santi una volta all’anno, questa giovane coppia aveva in braccio il Figlio di Dio. Che non poteva entrare nel tempio di Gerusalemme, perché non era un sacerdote.

Dove sarà oggi Dio? Dove lo troviamo? San Giuseppe ci aiuti a cercarlo e a trovarlo. Dio è più vicino di quanto pensiamo. Facciamo svelti, abbiamo bisogno di trovarlo; il virus dell’indifferenza e della disperazione ci sta abbattendo. Abbiamo bisogno del vaccino della speranza, che solo Lui può darci.

Vogliamo vedere Gesù! Dove sei Signore?

È iniziato il 19 anche l’anno della Famiglia. Dio è nella mia famiglia, lo vedi?

Ecco la risposta: “Se vuoi, se mi vuoi, son qui”. Nessuno ti vede, Signore, io sì. Anche nella mia famiglia, nei segni d’amore così numerosi anche in questi tempi così bui.