Omelia per la celebrazione della Virgo Fidelis 2019

21/11/2019

Omelia per la celebrazione della Virgo Fidelis (21 novembre 2019)


La celebrazione della Virgo fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri, è l’occasione da parte della comunità per ringraziare gli uomini e le donne dell’arma del bene ricevuto e dato nel servizio svolto a favore della società nel corso di quest’anno. Attraverso questa celebrazione presentiamo anche al Signore, tramite l’intercessione di Maria, i carabinieri che sono caduti

nell’adempimento del proprio dovere. Il riferimento che facciamo alla fedeltà di Maria è molto significativo.

La fedeltà di Maria ha una caratteristica che la prima lettura mette bene in evidenza: la fiducia e l’abbandono confidente in Dio, che diventa fonte di gioia. La sua fedeltà è la risposta alla certezza di essere stata scelta e di essere infinitamente amata: e in risposta a Dio, dal quale riceve tutto, Maria non può che dare tutta se stessa.

Non è il desiderio di un compenso o di un premio o, all’opposto, il timore di qualcosa, a renderla fedele, ma la relazione di fede e di amore che la unisce indissolubilmente a Dio. Qualcosa di simile vale anche per noi, oggi: a spingerci deve essere quella coerenza con la propria retta coscienza, con il suo senso del bene e del dovere conseguente, che dà slancio alla volontà di rimanere saldi nella determinazione abbracciata e nella promessa fatta. Ma, perché questo avvenga, è necessario qualcosa di più di un senso rigoroso delle regole. Ci vuole un ideale, ci vuole una fede, da cui scaturisce un senso del bene che si preoccupa, sì, di osservare diligentemente le norme ma senza accontentarsi di esse, perché non si stanca di cercare

un bene più grande, il bene di una relazione con Dio, da cui tutto scaturisce, e con gli altri, con cui tutto condividiamo.

Quest’anno, per la nostra comunità, è un anno veramente speciale, durante il quale abbiamo ricordato la fedeltà di tre donne forlivesi.

Madre Clelia, che abbiamo festeggiato ieri, fedele alla sua vocazione nonostante le tante prove, che provenivano dalle stesse sue sorelle. Quante volte dobbiamo constatare che proprio da chi ci è accanto provengono le sofferenze più gravi!

Beata Benedetta, che ha sofferto a causa della malattia, ma che ha saputo trovare un senso profondo alla sua vita, anche nelle sue condizioni. La sofferenza è una prova. Svolgere il proprio dovere anche quando esso comporta delle rinunce, ma, nello stesso tempo  rimanere fedeli alla propria missione, è la dimostrazione che quello che facciamo trova senso in

motivazioni profonde, non superficiali.

Annalena Tonelli, che ha donato la sua vita per le popolazioni più povere e che ha trovato sulla sua strada qualcuno che per odio l’ha calunniata e messa morte. Proprio nei giorni scorsi ho avuto la fortuna di poter visitare i luoghi che hanno visto la sua opera.

Ho citato tre esempi di fedeltà. Per certi versi, tre scelte vissute in solitudine, perché, alla fine, solo Dio è rimasto loro effettivamente accanto. Anche la pagina evangelica invita a fare un salto di qualità verso un bene più grande, che è l’amore verso Dio e verso il prossimo. Gesù dichiara, in presenza di familiari e parenti, che la sua famiglia ora è quella dei suoi discepoli, perché con essi condivide non qualche interesse di gruppo o qualche obiettivo di successo, quanto piuttosto il

primato del Regno di Dio, in altre parole Dio stesso, la sua vicinanza e la sua volontà di salvezza. Il centro di tutti i pensieri e degli affetti di Gesù è Dio e il suo riconoscimento come unico Signore della vita e della storia. Coloro che fanno propri la stessa fede, gli stessi pensieri e sentimenti formano la sua vera famiglia. Così facendo, Gesù non intende escludere la

madre, Maria, da questa nuova famiglia, e questo perché anche lei appartiene a Dio e al suo Regno con tutto il suo essere e con una fedeltà a tutta prova.

Dovremmo imparare anche noi credenti a pensare e vivere così: a elevare le persone e le cose che ci stanno più a cuore per metterle veramente al sicuro, ad amare le persone e le cose per il loro valore, e non per qualche meschino interesse o per vile calcolo. Quel valore che solo Dio conosce e di cui ci rende partecipi grazie alla fede in Lui.

Chiediamo alla Vergine Maria di insegnarci l’arte della fedeltà: fedeltà a Dio, per mezzo di una solida fede in lui; fedeltà a noi stessi e alla nostra coscienza,per il senso della nostra identità e dignità; fedeltà agli altri e alle loro attese di servizio e di bene, per il comune destino di vita che condividiamo.