Il saluto alle monache del Corpus Domini che hanno lasciato Forlì

12/10/2021

Il saluto alle monache del Corpus Domini che hanno lasciato Forlì (11 ottobre 2021)


Il Vescovo ha presieduto l'11 ottobre la messa di saluto alle monache Clarisse Urbaniste che il giorno stesso hanno lasciato Forlì: le 4 più anziane sono state accolte all'Istituto San Giuseppe di Lugo, le più giovani si uniranno ad un'altra comunità delle Clarisse Urbaniste. “E’ un momento di riconoscenza e gratitudine per le suore che sono state in questo monastero - ha detto il Vescovo nell'omelia - una presenza che in tanti anni ha seminato nella nostra comunità. Da qui è partita una luce e non vogliamo che si spenga”.

Molte persone hanno manifestato alle suore il loro affetto e la loro gratitudine e si interrogano sul “dopo”. A questo proposito abbiamo intervistato il vescovo mons. Livio Corazza.

La partenza delle monache del Corpus Domini ha suscitato sorpresa in città...

La sorpresa è stata in particolare da parte di chi non "vedeva" le condizioni di salute delle nostre sorelle. E loro di sicuro non lo facevano pesare. Ma, alla fine, hanno dovuto gettare la spugna. Ma continueranno a pregare con noi e per noi, ovunque si stabiliranno.

Si sa già come verranno utilizzati i locali del monastero?

I locali sono di proprietà delle suore e decideranno loro a suo tempo, in accordo con la Presidenza della Federazione e la Congregazione dei religiosi. Prima abbiamo pensato alle suore più anziane e inferme. Di sicuro è un tesoro di storia e di fede. Qui hanno vissuto nei secoli migliaia di suore e hanno lasciato il segno.

Continuerà l'esperienza della adorazione eucaristica?

L'adorazione eucaristica poteva continuare contando sulla presenza delle suore. La chiesa è un tutt'uno con il monastero. Sulla proposta di una adorazione eucaristica per il centro storico decideranno le comunità, i gruppi, il neo parroco e le persone di buona volontà che vorranno donare un'ora del loro tempo. Al di là del luogo il numero degli adoratori sarà decisivo. Al Corpus Domini i volontari erano una ventina e senza le suore sono troppo pochi. Non bisogna lasciarsi prendere dalla fretta, ma l'iniziativa, secondo me, non va fatta cadere, sarebbe una perdita per la nostra comunità.

 

L'annuncio della partenza

Dopo 235 anni di presenza chiude il monastero delle Clarisse Urbaniste del Corpus Domini di piazza Ordelaffi.

L’addio è stato annunciato dalle monache stesse con una lettera inviata alle altre suore della Diocesi, agli amici del monastero, ai sacerdoti e ai membri del Consiglio pastorale e delle Consulte diocesane.

“Dal 1786 - scrivono le Clarisse Urbaniste - in questo monastero fra il Duomo e la Prefettura, nel cuore della vita ecclesiale e civile, siamo presenti come comunità monastica di Sorelle Clarisse, meglio conosciute come le suore del “Corpus Domini”, per dedicare la vita in primo luogo alla preghiera, alla lode e all’intercessione, nella letizia e testimonianza della vita fraterna”.

Il giorno del saluto a Forlì sarà l’11 ottobre durante la messa che il vescovo, mons. Livio Corazza, presiederà alle 7 nella chiesa di piazza Ordelaffi.

“Ci accingiamo a lasciare questo monastero tanto amato, nel quale pensavamo di rimanere per sempre - continua la lettera - le sorelle anziane saranno accolte in una comunità religiosa presso le Maestre Pie dell’Addolorata di Rimini: una comunità più numerosa dove potranno continuare la vita di preghiera con un aiuto maggiore e più qualificato per i loro bisogni. Le più giovani si uniranno ad un’altra comunità del nostro ordine di Clarisse Urbaniste”.

“Siamo davvero grati al Signore per tutto ciò che le Clarisse Urbaniste hanno donato alla nostra comunità forlivese con la loro presenza, punto di riferimento per tante persone che andavano a cercare ascolto, preghiere e aiuto, in quella chiesa in cui per tanti anni si è svolta l’adorazione eucaristica continua. Care Sorelle continuate a pregare per noi domandando al Signore la grazia di nuove vocazioni sacerdotali e religiose”.

In allegato il testo integrale della lettera delle monache e del Ministro generale dei frati minori conventuali