Omelia del Vescovo alla messa per le scuole cattoliche e gli insegnanti di religione

14/10/2022

Omelia del Vescovo alla messa per le scuole cattoliche
e gli insegnanti di religione

13 ottobre 2022

“Accendiamo il desiderio nelle menti nel cuore degli alunni”


Mentre erano in cammino.
La Chiesa, con Gesù, è in cammino.
Con voi, la chiesa è in cammino verso i ragazzi e il mondo della scuola in generale.
Nella vostra professione di insegnanti, siete in un costante cammino di miglioramento, personale e con gli alunni, ai quali offrite il vostro servizio di guide alla loro crescita.

E siete espressione di una chiesa in cammino. Siete il volto della Chiesa. per molti ragazzi, l’unico volto di Chiesa che incontrano.
Vi ringrazio per il vostro servizio. Professionale e di testimonianza.

Direttamente o indirettamente, tutti siete missionari del vangelo. Non per fare proseliti, ma per testimoniare che Dio ama in modo vero e profondo i ragazzi con i quali venite a contatto. Per rivelare un volto nuovo di Chiesa.
Testimoni di una chiesa in cammino. Espressione di una chiesa che non è ferma.
E che offre l’unico tesoro prezioso che la chiesa possiede, Cristo Signore.

Ma il cammino più importante è quello interiore.
Entrando nella casa di Betania, Gesù si mette a parlare. Maria, seduta ai piedi di Gesù, si mette ad ascoltare. Marta è distratta. Anzi, rimprovera Gesù. Gesù dovrebbe dire a Maria di alzarsi e mettersi a servizio con Marta.
Maria, invece, rimane lì ferma ad ascoltare, ma in cammino interiormente.
Maria coltiva e custodisce il desiderio di seguire Gesù, ascoltandolo. Viene in mente la frase di san Paolo agli Efesini: “Ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra” (Ef 1,10)

Cristo è il punto di riferimento centrale, colui che dà senso alla vita.
Parlando di discernimento, il Papa ha ricordato che un ingrediente del discernimento è il desiderio. Mi ha colpito il discorso di ieri di Papa Francesco, sul desiderio.
Il desiderio non è la voglia del momento, no. La parola italiana viene da un termine latino molto bello, questo è curioso: de-sidus, letteralmente “la mancanza della stella”, desiderio è una mancanza della stella, mancanza del punto di riferimento che orienta il cammino della vita; essa evoca una sofferenza, una carenza, e nello stesso tempo una tensione per raggiungere il bene che ci manca. Il desiderio allora è la bussola per capire dove mi trovo e dove sto andando, anzi è la bussola per capire se sto fermo o sto andando, una persona che mai desidera è una persona ferma, forse ammalata, quasi morta. È la bussola se io sto andando o se io mi fermo. E come è possibile riconoscerlo?

Se non si accende questa luce, che dà senso alla vita, la vita diventa solo un agitarsi frenetico. Un correre di qua e di là senza senso.
Ecco allora il rimprovero a Marta, che non capisce, in quel momento, quello che veramente conta. La cosa più importante.

Distratti dalle tante cose da fare, dal programma da portare avanti, facciamo fatica ad ascoltare.
Marta non ascolta Gesù. Noi non ascoltiamo l’alunno. Soprattutto, noi dobbiamo favorire l’atteggiamento di Maria, che si era messa in ascolto di Gesù.
Oggi dobbiamo favorire i presupposti per poter ascoltare Dio che parla al cuore dei ragazzi. Offrire le chiavi, i codici culturali, le password, tradurre in un linguaggio accessibile Gesù e il suo vangelo. Le premesse per un ascolto diretto.
Voi, ancora una volta, offrite un ponte fra mondi che non si incontrano. Che non comunicano.

Allora, far conoscere la Bibbia in classe, nei suoi passaggi più importanti, ma anche dando le chiavi per una proficua lettura e conoscenza, è una impresa culturale oltre che spirituale e religiosa.

Educare, non solo insegnare.
“Siamo consapevoli che il mondo sta vivendo un’emergenza educativa, resa più acuta dalle conseguenze della pandemia” dice il Pontefice, richiamando “le due grandi sfide del nostro tempo: la sfida della fraternità e la sfida della cura della casa comune”, che “non possono trovare risposta se non attraverso l’educazione”.

Entrambe, dice il Papa, “sono anzitutto sfide educative. E grazie a Dio la comunità cristiana non solo ne è consapevole, ma è impegnata in questo lavoro, da tempo sta cercando di costruire nuove strade per trasformare lo stile di vita“.
Abbiamo e avete in mano una grande risorsa, per salvare l’umanità, a partire dai giovani. Offrendo loro la base per un cambiamento interiore e sociale. Nella libertà e nella verità.
Gesù conclude con la frase più importante: “una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte buona, che non le sarà tolta”. (Lc 10,42)
C’è un primato che non dobbiamo mai dimenticare, neanche a scuola…

Allora, buon anno scolastico!
Buon cammino personale, innanzitutto;
buon cammino ecclesiale, perché è nella comunità che si legge la Parola e buon cammino educativo.
Se prima di tutto esperimentiamo noi quello che viviamo, sapremo accendere il desiderio nelle menti e nei cuori dei nostri alunni per seguire la stella luminosa della loro vita.

Anche e soprattutto in questo tempo, caratterizzato da grande precarietà sociale ed economica, aggravata dai conflitti in corso in Ucraina e in tanti altri luoghi e dalla crisi dei riferimenti educativi e valoriali, vi auguro, alla luce della fede, della speranza e dalla carità di Cristo, di rafforzare la coscienza dell’importanza del compito educativo verso i ragazzi che vi sono stati affidati, verso le nuove generazioni.
Di testimoniare per tutto l’anno, con gioia, la bellezza della vita e del mondo, confidando nella speranza offerta dall’annuncio cristiano, unica fonte di vera pace e autentico sviluppo umano.