Posa della prima pietra della nuova chiesa dei Romiti

15/06/2023
OMELIA DEL VESCOVO NELLA MESSA PER LA POSA DELLA PRIMA PIETRA
della nuova chiesa dei Romiti dedicata a “San Paolo VI”
nel 60° anniversario dell’elezione a Pontefice di San Paolo VI

21 giugno 2023 (via Valeria – Quartiere Romiti di Forlì)

Era la prima domenica dopo l’alluvione, un mese fa, domenica 21 maggio: è questo il tempo che è passato da quando nel salone parrocchiale ora dichiarato inagibile, ho celebrato la messa dell’Ascensione con don Loriano, alcuni sacerdoti e diaconi, con la presenza del sindaco. Non lo dimenticherò mai. Ricordavamo Vittorio, Franco e Adriana. Erano presenti anche alcuni volontari, pronti a riprendere il lavoro di sfangamento, come tante altre migliaia di persone accorse a dare una mano.
Abbiamo celebrato una messa che parlava di suffragio, di solidarietà e di speranza. E ora siamo ancora qui, uniti e insieme, per la posa della prima pietra delle nuove opere parrocchiali, a cominciare proprio dalla chiesa.
In poche settimane, tutto è cambiato. Se siamo qui è perché non vogliamo che prevalgano la distruzione e lo scoraggiamento, ma vincano la ricostruzione e la speranza.

Ci vuole fede per fare una chiesa oggi, fede nella Parola di Dio. In chiesa, un popolo si ritroverà ad ascoltare la Parola e a crescere nelle relazioni fraterne e solidali. Non possiamo vivere senza la Parola di Dio e senza l’Eucaristia. Siamo convinti che nella chiesa di mattoni e cemento si costruisca la chiesa di pietre vive.

Ci sono due movimenti che descrivono una chiesa viva: la gente che si avvicina ed entra in chiesa e il popolo che esce cantando dalla stessa chiesa per andare nel mondo ad annunciare il Cristo risorto. Di tanti singoli, diventiamo un popolo solo. Entriamo in chiesa per ricevere il seme della Parola e ne usciamo per seminare quello che abbiamo ricevuto. Gesù nel vangelo ci ammonisce perché quello che facciamo, la carità, la preghiera e il digiuno, siano vissuti tenendo conto dello sguardo di Dio e non del giudizio degli uomini. Né di chi critica né di chi ci approva. Quello che conta è il giudizio di Dio.

Oggi è anche la festa di San Paolo VI, giorno anniversario della sua elezione a Papa (60 anni fa, esatti).
Il tempo del Concilio è stato una stagione di semina. Alcuni frutti li abbiamo raccolti, ma tanto resta ancora da fare. Mentre invochiamo la benedizione del Signore sulla prima pietra, su questa nuova costruzione e su tutta la comunità, siamo consapevoli che il Signore ci affida una grande responsabilità: togliere il fango del nostro individualismo e costruire una nuova fraternità. Con l’aiuto di Dio e il contribuito di tutti, questo è possibile!

Per fare una chiesa ci vuole tanta solidarietà. Oggi è la festa di san Luigi, un giovane che nell’emergenza di una pandemia si è buttato e speso con dedizione ad assistere i malati fino a dare la sua vita per loro. Fin da piccolo ha coltivato la fede nel Signore che lo ha incoraggiato a donarsi agli altri. È un campione di solidarietà.
E di solidarietà, in questi giorni lo abbiamo provato, ne abbiamo bisogno. Da soli non ce la facciamo. La comunità dei Romiti da anni coltivava questo sogno. Oggi, quando il tempo sembra più difficile e impossibile, è giunto il tempo che si realizzi questo sogno, con l’aiuto della solidarietà della Chiesa italiana attingendo al fondo previsto per l’edilizia di culto e con la generosità degli stessi parrocchiani dei Romiti e il sostegno della Diocesi.
L’aiuto per la realizzazione della chiesa non toglie nulla alla solidarietà che tutta la chiesa e tantissimi cittadini hanno manifestato anche attraverso donazioni alla Caritas. A questo proposito, desidero anticipare una iniziativa Caritas: da martedì prossimo la Caritas diocesana supporterà il Centro di ascolto della Parrocchia dei Romiti per approfondire, ascoltare e rispondere ai bisogni con gli aiuti ricevuti per le famiglie alluvionate.

In questo momento costruire qui una chiesa, su un terreno che non ha subito inondazione, è una scommessa sul futuro di questo quartiere: la comunità cristiana scommette sul futuro dei Romiti.
E si impegna a fare da sentinella perché vengono realizzate le opere necessarie perché il disastro non si ripeta più. Perché non si sia costretti a lasciare questo luogo per andare altrove a vivere sicuri.
Insieme alla chiesa si costruirà anche il centro parrocchiale? Ce lo auguriamo. Ma anche in questo caso ci vogliono fede, tanta solidarietà e speranza nel futuro.

Oggi è anche il mio anniversario di ordinazione: ringrazio il Signore che mi ha chiamato a servire il Regno di Dio e lo ringrazio per aver incontrato tante persone che mi hanno sostenuto e incoraggiato anche qui e in questi giorni. So di aver ricevuto tanto e benedico il Signore. Mi sembra davvero bella l’espressione di san Paolo: Dio ama chi dona con gioia.
Fare bene il bene e farlo volentieri è la missione che il Signore affida ad ognuno di noi.
La chiesa è casa e scuola di comunione, di amore e di responsabilità. Per il bene di tutta la società.

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DESCRIZIONE DEL PERCORSO E DEL PROGETTO
PER LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA CHIESA DEI ROMITI

Il progetto è il risultato del Concorso Nazionale “Percorsi Diocesani 2013” della CEI, vinto dagli architetti Filippo Pambianco e Alessandro Pretolani di Forlì.

Prevede, nella sua forma completa, la realizzazione dei corpi di fabbrica rappresentati in pianta a lato:
A - aula liturgica
B - canonica
C - aule per attività di ministero pastorale
D - bar - cucina - area comune
E - salone polivalente
F - campanile
H - cortile interno parzialmente coperto da pensilina

In questa prima fase verranno realizzate solamente l’aula liturgica “A” ed il campanile “F”.
Le opere saranno realizzate per la maggior parte attraverso un finanziamento da parte della CEI, tramite un mutuo sottoscritto dalla Parrocchia ed un contributo della Diocesi. All’esterno il sagrato e la piazza antistanti la Chiesa saranno collegati direttamente all’incrocio tra via Valeria e via Sapinia ad unire in uno spazio ideale i punti centrali del quartiere Romiti.
Al suo interno, oltre all’altare, la sede ed il battistero, saranno inserite opere d’arte dello scultore Meldolese Francesco Bombardi che realizzerà la statua di Paolo IV, a cui la chiesa è intitolata, della Madonna, la via Crucis e la rappresentazione plastica del Cristo che entra nell’assemblea nel giorno del giudizio, in grandi dimensioni, posta dietro l’altare .

L’opera sarà realizzata dalla Ditta Stylcasa di Forlì con la direzione lavori dell’ing. Gilberto Zoffoli, la direzione artistica degli arch. Pretolani e Pambianco, sotto la supervisione del RUP arch. Gianluca Tronconi ed il responsabile per la sicurezza arch. Marco Mercuriali.
Si prevedono tempi di realizzazione di circa 18 mesi.

Il nuovo centro parrocchiale, nella sua realizzazione completa permetterà di dare risposta a:
•    richieste di ordine liturgico: da oltre 30 anni la messa domenicale si celebra nell’ex “Cinema Roma”,  sala polivalente ora inagibile e comunque piccola, in cui ci si stipa solitamente al massimo della capacità.
•    richieste di ordine pastorale: il suddetto salone, essendo utilizzato per la messa, è a disposizione solo raramente ed a patto di riallestirlo per la liturgia. Le stanze per associazioni, catechismo e oratorio sono poche e piccole, al punto che in molti casi si rinuncia alla relativa pastorale.
•    richieste di tipo logistico: la sede attuale è delimitata e fortemente demarcata da “barriere architettonica” come la SS 67 (via Firenze), che passa a pochi centimetri dall’entrata della chiesa e posteriormente dall’argine del Fiume Montone (in area esondabile). Si trova decentrata rispetto al baricentro fisico del quartiere e non risulta essere ampliabile perché assoggettata a vincoli idrogeologici e dei beni culturali.
La situazione attuale ha ulteriormente aggravato la situazione eliminando la possibilità di svolgere le attività pastorali sia estive che invernali. La nuova struttura sarà ovviamente costruita secondo le attuali normative antisismiche in posizione più elevata rispetto al piano stradale in modo da prevenire in futuro danneggiamenti importanti a seguito di eventi idrogeologici gravi. Inoltre l’opera servirà non soltanto alla comunità del quartiere Romiti, ma anche per tutto il vicariato Forlì-Ovest.