Preghiere e aiuti alle vittime della guerra in Ucraina: il messaggio del Vescovo

01/03/2022

MESSAGGIO DEL VESCOVO ALL’INCONTRO DI PREGHIERA

IN PIAZZA SAFFI PER LA PACE IN UCRAINA

27 febbraio 2022


Carissimi sorelle e fratelli tutti,
ringrazio di cuore tutti voi per la vostra significativa e attenta partecipazione. Sono sulla strada di ritorno dal convegno sulla pace nel Mediterraneo che si è tenuto a Firenze, in comunione con Papa Francesco e che ha visto la presenza di vescovi e sindaci di grandi città del Mediterraneo. Sono con voi per questo incontro di pace e di solidarietà con le popolazioni ucraine.

Quello che non volevamo credere, dolorosamente è invece accaduto! Sembra incredibile che ancora oggi, nonostante tutte le sofferenze e le stragi vissute nel passato, si affidi alle armi quello che non si ottiene con il dialogo, pur sapendo che in ogni caso, dopo la guerra e i conflitti, è necessario comunque parlare e cercare di mettersi d’accordo. A meno di distruggere definitivamente tutto.

L’amarezza di papa Francesco, e che sentiamo e facciamo umanamente e profondamente nostra, così come il dolore e lo sgomento di tutti gli uomini di buona volontà, sono il motivo che ci fa incontrare tutti insieme per la pace.

Tuttavia questo incontrarci e pregare non sarebbe sufficiente, se non avessimo dentro di noi la fiducia incrollabile - anche se in questo momento debole - che il futuro non è mai assicurato dalle armi, ma dalla volontà pacifica e pacificatrice dell’uomo. Diamo voce, con coraggio e fermezza, alla parte migliore di noi. Da credenti affidiamo a Dio, vero costruttore di pace, i nostri profondi desideri di pace e di dialogo. Chi ha qualche potere, lo usi per il bene delle care popolazioni dell’Ucraina e della Russia e di tutta Europa.

Come possiamo ignorare il grido di pace che attraversa gli sguardi attoniti e sgomenti dei nostri ragazzi, già duramente provati dalla lunga sofferenza di questi mesi? I loro occhi implorano la pace! E come possiamo disinteressarci di chi deve ancora nascere? Essi saranno i nostri giudici, con occhi attenti e vera saggezza. Come possiamo arrogarci il diritto di avvallare la distruzione di vite umane, dell’ambiente e delle sue risorse, che renderanno a causa nostra più dura la loro vita? E per quale scopo? Chi non vuole la pace per tutti, non la vuole nemmeno per se stesso. La pace, la libertà, la giustizia e la dignità o sono ideali e valori concretamente condivisi o non ne beneficia neanche chi crede di possederli. Lo abbiamo sperimentato anche durante la pandemia: siamo tutti sulla stessa barca.

La violenza è capace solo di distrugge e invece abbiamo bisogno di costruire un futuro di pace per tutti. Ma non lasceremo che l’odio prenda il sopravento su di noi, non permetteremo all’odio di contagiarci, perché il vaccino del male è la fraternità. Non siamo e non vogliamo considerare gli altri come nemici, perché siamo tutti fratelli. 

+ Vescovo Livio


MESSAGGIO DEL VESCOVO PER LA QUARESIMA


"Ogni guerra lascia il nostro mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male": non sono parole inedite, ma spiegano bene i sentimenti che animano il Papa e tutte le persone di buona volontà in queste ore di guerra in Europa. Sono tratte dall’enciclica Fratelli tutti (n. 261) che condividiamo profondamente anche noi.

Abbiamo digiunato e pregato per la pace nel mercoledì delle ceneri.

Invito tutti voi, cari fratelli e sorelle, a continuare incessantemente a rivolgere a Dio, nelle vostre preghiere personali, un Padre nostro per la pace ogni giorno.
Invito ad aderire o a promuovere preghiere per la pace in famiglia e nelle comunità.
Per esempio, un rosario viene pregato in Cattedrale ogni giorno alle ore 17.00.
Soprattutto ritroviamoci nella celebrazione eucaristica domenicale, per confermare la comunione con Dio e con i fratelli, per confermare il desiderio e la volontà di essere artigiani di fraternità e di pace. 

Frutto della preghiera è la solidarietà concreta.
Aderiamo con generosità alle proposte della Caritas diocesana che è in costante collegamento con le Amministrazioni Locali e la rete delle Caritas europee, in primis con Caritas italiana e Caritas Ucraina.
La nostra solidarietà sia sempre coordinata dalla Caritas diocesana e ad essa facciamo riferimento, come ci viene raccomandato dalla Presidenza della CEI.

Alcune parrocchie e comunità religiose si sono rese disponibili per l’accoglienza di profughi ucraini, li ringraziamo e li sosteniamo in questa disponibilità, che non sarà né breve né semplice. Incoraggiamo anche altre parrocchie e comunità, nei limiti del possibile, a mettere a disposizione strutture per l’accoglienza.

Preghiera costante, promozione concreta della cultura della pace e della fraternità, solidarietà accogliente e generosa ci accompagnino verso la Pasqua di risurrezione.

+ Livio, Vescovo

PREGHIERA PER LA PACE DI SAN GIOVANNI PAOLO II

Dio dei nostri padri, grande misericordioso;
Signore della pace e della vita, Padre di tutti.
Tu hai progetti di pace e non di afflizione,
condanni le guerre e abbatti l'orgoglio dei violenti.
Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù
ad annunciare la pace ai vicini e ai lontani,
a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe
in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli,
supplica accorata di tutta l'umanità:
mai più la guerra, avventura senza ritorno,
mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza,
minaccia per le tue creature in cielo, in terra e in mare.
In comunione con Maria, la madre di Gesù,
ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli
ferma la logica della ritorsione e della vendetta,
suggerisci con il tuo spirito soluzioni nuove,
gesti generosi ed onorevoli,
spazi di dialogo e di paziente attesa
più fecondi delle affrettate scadenze della guerra.
Concedi al nostro tempo giorni di pace.
Mai più la guerra. Amen