"Tempo del creato": attraversiamo insieme le crisi

22/09/2023
Si è parlato di comunità, prossimità, fratellanza, conversione ecologica, comunità energetiche, nell'incontro pubblico dal titolo "Riflettere per agire: dal dramma dell'alluvione l'urgenza del cambiamento" organizzato il 21 settembre scorso, dalla diocesi di Forlì-Bertinoro nell'ambito delle iniziative del Festival del Buon Vivere.

Dopo i saluti istituzionali, moderati dal giornalista Alessandro Rondoni, direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della Ceer e della diocesi di Bologna due tecnici hanno raccontato, attraverso immagini e grafici, l'enorme portata d'acqua dell'alluvione e le sue drammatiche conseguenze. Dopo alcune testimonianze di alluvionati, volontari e amministratori è intervenuto mons. Domenico Pompili, presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali e vescovo di Verona che evidenziato le tre correlazioni che la Laudato si' ha permesso di riscoprire: "Prima di tutto il rapporto tra ciò che è dentro e ciò che è fuori.  Noi non siamo di fronte al creato, ma dentro, se siamo parte. Poi la correlazione tra la pienezza e il limite: non tutto ci è concesso, è alla nostra portata. Senza la percezione del limite si rischia di strafare e allora può succedere che ci rendiamo conto che non è la natura che uccide, ma l'opera dell'uomo. In terzo luogo la correlazione tra individuale e sociale. Non esiste prima l'individuo e poi la società: non siamo semplicemente soci, che stanno insieme per interesse, vogliamo un mondo oltre le frontiere e oltre la violenza".

Le conclusioni al vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza: "Abbiamo cercato di vivere insieme questa crisi. Continuiamo così, per trasformare i drammi in insegnamenti, per evitare di cadere negli egoismi collettivi, come li chiama Papa Francesco, per aiutarci a vivere il cambiamento personale, senza il quale non c'è quello del mondo".  Il Vescovo ha poi portato come esempio la comunità energetica nata a Forlimpopoli e il nuovo bosco di 3000 alberi che sarà piantato nei pressi di Pieveacquedotto anche dai giovani che hanno partecipato alla Gmg.

"Nessuno può farcela da solo – ha concluso mons. Corazza - per questo Gesù ci chiama a far parte di una comunità. Sarebbe una grazia di Dio imparare la lezione e mantenerla, con il coraggio di camminare insieme e di fare alleanze".